Ti ricordi quali sono i personaggi più famosi di Charlie Chaplin, oltre all’indimenticabile vagabondo? Le figure che ha inventato questo attore londinese hanno lasciato un segno indelebile nella storia del cinema. Tutto questo grazie alla sua abilità di combinare umorismo e profonda umanità, di creare narrazioni emozionali e coinvolgenti e di parlare dei problemi della società. In questo articolo voglio ripercorrere i 4 personaggi più famosi di Charlie Chaplin e loro caratteristiche, per farvi capire perché lo apprezzo tanto da impersonarlo nei miei eventi cosplay.
I 4 personaggi più famosi di Charlie Chaplin
1. Il Vagabondo Charlot
Questo è il personaggio più iconico di Chaplin, apparso per la prima volta nel 1914. Il Vagabondo, chiamato Charlot, è un uomo povero, con il classico abito consunto, la bombetta, il bastone e i baffetti. Pur essendo senza soldi e spesso in difficoltà, affronta la vita con ottimismo, ingegno e dignità. È un personaggio tenero e romantico, che si trova spesso coinvolto in situazioni comiche, con un cuore generoso e una malinconia di fondo. Il Vagabondo è protagonista di molti dei film di Chaplin, tra i quali Il monello (1921), Luci della città (1931) e Tempi moderni (1936).
Charlot presenta diverse caratteristiche che ne hanno decretato il successo come personaggio cinematografico. Sebbene appaia goffo e trasandato, è intelligente, scaltro e compassionevole. È un outsider che spesso cerca di integrarsi in una società che lo rifiuta. I suoi film trattano spesso questioni come la povertà, l’ingiustizia e le difficoltà dell’uomo comune, ma sempre con un tocco di leggerezza e ironia.
Il primo film che ho visto è stato “Il monello”.
Rimasi colpito del suo modo di unire alla semplice commedia anche il dramma.
Questo film mi ispirò molto. Penso che la comicità, oltre a divertire, possa essere anche un’arma potentissima per far riflettere la gente.
Con Charlot, Chaplin ci regala un bellissimo e commovente quadro dell’umanita. La sua bravura consiste di riuscire a farci ridere, pur mostrandoci le sofferenze della vita, creando il giusto equilibrio che ci tocca il cuore.
Nel mio repertorio attoriale, sto cercando di inserire proprio lo stile della commedia drammatica che caratterizzò il personaggio del vagabondo
Nel film Tempi moderni (1936) il personaggio di Charlot sembra sbalzato in un contesto completamente diverso: quello delle moderne fabbriche dove assume il ruolo di un operaio sfruttato nella frenetica catena di montaggio industriale. Con quest’opera cinematografica Chaplin critica la modernizzazione e l’industrializzazione e il loro impatto sugli esseri umani, rappresentando un Charlot alle prese con i ritmi disumanizzanti del lavoro in fabbrica. Pur non essendo più il vagabondo tradizionale, Charlot in “Tempi moderni” mantiene la sua natura ribelle contro l’oppressione e il sistema. Tempi Moderni è il primo film in cui si può ascoltare la voce del vagabondo Charlot, mentre canta una canzone in grammelot, una lingua inventata. Per onorare questo film, io sto preparando la scenografia del ballo di Charlot.
Nel film Charlot soldato (1918), la figura di Charlot è adattata al contesto della Prima Guerra Mondiale. Chaplin trasforma il suo celebre personaggio in un soldato arruolato nell’esercito durante i combattimenti. Nonostante sia immerso nelle difficoltà e nei pericoli del conflitto, mantiene le sue caratteristiche distintive di innocenza, goffaggine e umorismo, offrendo un ritratto comico e toccante della vita di trincea. Il film bilancia momenti di satira con un messaggio umanitario, rappresentando la piccolezza dell’individuo in mezzo all’enormità della guerra.
2. Il grande dittatore
Nella celebre pellicola Il grande dittatore (1940) Chaplin interpreta due ruoli: un umile barbiere ebreo, il dittatore della nazione di fantasia “Tomania”, Adenoid Hynkel.
Questo film fu una delle prime satire cinematografiche sui regimi dittatoriali e rimane uno dei lavori più coraggiosi e apprezzati di Chaplin. In quell’anno lui era già una figura di spicco nel cinema internazionale, grazie al suo personaggio di Charlot, e il suo talento artistico ha attratto milioni di spettatori. Anche in questo film, dimostra il suo incredibile range recitativo, passando dalla commedia alla tragedia con estrema naturalezza.
Adenoid Hynkel è una parodia del dittatore tedesco Adolf Hitler e rappresenta un regime totalitario oppressivo e ridicolo. Hynkel è caratterizzato da capelli lisciati e neri e da una serie di atteggiamenti pomposi e teatrali, tipici dei dittatori. Il suo modo di vestire e la sua postura sono esagerati e caricaturali, contribuendo alla sua immagine ridicola.
È ritratto come un leader autoritario, con manie di grandezza e un forte desiderio di controllo. Il suo comportamento è spesso esagerato e le sue interazioni con gli altri personaggi mostrano la sua natura egocentrica e oppressiva.
Nel film, Hynkel ha una rivalità comica con Napaloni, il dittatore di Batalia, che parodizza Benito Mussolini. Anche Napaloni è rappresentato come un personaggio caricaturale, con un forte accento italiano, una personalità pomposa e una certa arroganza, che riflettono l’idea di un dittatore ridicolo e prepotente.
La dinamica tra Napaloni e Hynkel è centrale nel film, poiché entrambi cercano di affermare il loro potere. Napaloni è spesso visto in contrasto con Hynkel, e la loro rivalità porta a situazioni comiche e satiriche. Questa interazione mette in evidenza le assurdità del potere, rendendo entrambi i dittatori delle figure ridicole piuttosto che temibili, per criticare il totalitarismo e l’antisemitismo, evidenziando l’assurdità dei regimi totalitari.
Il successo de Il grande dittatore di Charlie Chaplin si può attribuire a diverse ragioni, sia artistiche che storiche. Questo film rappresenta un capolavoro non solo per la sua comicità, ma anche per il suo messaggio politico e sociale. In un momento in cui il mondo era sull’orlo della Seconda Guerra Mondiale, il film rappresentò una presa di posizione audace e coraggiosa contro i regimi dittatoriali e portò alla luce le atrocità in un periodo in cui molte persone non ne conoscevano ancora la portata completa. Fu davvero un atto di coraggio, perché Chaplin rischiava sia sul piano politico che personale, considerando che gli Stati Uniti non erano ancora entrati ufficialmente in guerra al momento dell’uscita del film.
Inoltre, in questa pellicola Chaplin riesce a bilanciare perfettamente momenti di pura comicità slapstick con profonde riflessioni drammatiche. Questa combinazione ha toccato il pubblico, offrendo momenti di sollievo in un contesto di estrema serietà.
3. Il barbiere ebreo
Rimaniamo sempre nel film Il grande dittatore e vediamo il terzo personaggio interpretato da Charlie Chaplin, ovvero il barbiere ebreo. Questo protagonista vive in una società oppressa dal regime totalitario di Hynkel. Nonostante le avversità, il barbiere è gentile e umano, in netto contrasto con l’oppressione e l’arroganza di Hynkel. Condivide il celebre aspetto di Charlot, con baffi e vestiti semplici. È rappresentato come un uomo comune, che cerca di vivere la sua vita nel modo migliore possibile, mostrando umanità e solidarietà nei confronti degli altri. Dopo aver subito una serie di disavventure e malintesi a causa della somiglianza con Hynkel, il barbiere viene scambiato per il dittatore.
Uno dei momenti più iconici e potenti del film è il discorso finale, in cui il barbiere, scambiato per Hynkel, fa un appello appassionato alla pace, alla libertà e alla solidarietà tra le persone. Chaplin parla direttamente al pubblico, rompendo la quarta parete, e lancia un messaggio universale di umanità contro la tirannia. Questo monologo è ancora oggi ricordato per la sua forza emotiva e per la sua attualità.
Oltre alla critica diretta ai dittatori dell’epoca, il film affronta temi più universali come la lotta per la libertà, l’oppressione e l’importanza della dignità umana. Questi temi hanno mantenuto Il grande dittatore rilevante e apprezzato anche dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, rendendolo un film senza tempo.
Inoltre, anche se Chaplin era famoso per i suoi film muti, Il grande dittatore fu il suo primo lungometraggio completamente sonoro. Questo passaggio, mantenendo comunque alcune caratteristiche del suo stile slapstick, fu un’evoluzione significativa che mostrò la versatilità di Chaplin come artista, capace di adattarsi ai cambiamenti tecnologici del cinema.
3. Calvero
Tra i personaggi più famosi di Charlie Chaplin non poteva mancare Calvero, anche se solo i fan più fedeli lo conoscono bene. Calvero appare in Luci della ribalta (1952): si tratta di un comico anziano e in declino che tenta di aiutare una giovane ballerina a trovare successo. Questo personaggio è una riflessione sulla fine della carriera artistica e sulla lotta contro l’oblio ed è uno dei ruoli più emotivi di Chaplin.
Calvero è un personaggio complesso che incarna la lotta dell’artista e la fragilità umana. La sua vita è segnata da fallimenti e disillusioni ma la sua tenacia e la sua gentilezza riescono a toccare profondamente il pubblico. Rappresenta l’artista in difficoltà, un tema che risuona con molti, specialmente in un periodo storico caratterizzato da cambiamenti e incertezze. La sua storia riflette le sfide che affrontano gli artisti nel cercare di rimanere fedeli alla propria vocazione.
Calvero cerca sempre di portare gioia e speranza nella vita degli altri, in particolare nella vita della giovane ballerina, interpretata da Claire Bloom. Inoltre, rappresenta una sorta di evoluzione del personaggio di Charlot: mantiene alcune caratteristiche del famoso vagabondo, come l’innocenza e la vulnerabilità, ma è più maturo e al passo con l’evoluzione del cinema e della società.
Il mio cosplay del vagabondo di Charlie Chaplin
Ora che abbiamo ripercorso i 4 personaggi più famosi di Charlie Chaplin vi spiego perché amo tanto interpretare Charlot il vagabondo nelle mie performance cosplay.
L’idea di interpretare questo bellissimo personaggio nacque per caso, quando scherzosamente proposi la cosa a degli amici, che mi diedero subito il loro benestare. Una volta che mi decisi di fare il suo cosplay, non volevo solamente indossare le sue vesti ma ridargli vita; quindi, inizia con dedizione a studiare i suoi movimenti e le sue espressioni.
Con questo personaggio fu subito amore. Come disse Olivander ad Harry Potter: “È la bacchetta a scegliere il mago, signor Potter”. Per me fu il cosplay di Chaplin a scegliere me. Una volta, in una edizione del Lucca Comics un cosplayer disse alla sua compagna: “Quel ragazzo è riuscito a portare in vita Charlot!” Questo mi ha reso felice non solo per l’ottimo lavoro fatto ma soprattutto per essere riuscito a dar vita al mio attore preferito.
La cosa che mi spinge a scegliere personaggi come lui è il fatto che amo interagire con le persone e Charlot mi permette di interpretare al meglio tutto questo. Facendo risaltare la mia parte attoriale e vedere il sorriso sincero nei volti delle persone con la quale interagisco non ha prezzo.
Se volete incontrarmi e fare delle foto assieme a me in veste di vagabondo Charlot, vi aspetto al Lucca Comics 2024. Sarò presente in tutti i giorni dell’evento ma se volete incontrami, scrivetemi sui social o al mio indirizzo email che trovate alla pagina “Contatti”. Sarò felicissimo di incontrarvi e regalarvi un sorriso!